Il terzo giorno d’Avvento è un momento significativo nel periodo che precede il Natale, caratterizzato da una crescente attesa e preparazione spirituale per la nascita di Gesù Cristo. L’Avvento, che deriva dal latino adventus e significa “venuta” o “arrivo”, è un periodo di quattro settimane che inizia la quarta domenica prima di Natale. Ogni domenica d’Avvento ha un significato particolare, rappresentato spesso dall’accensione di una candela su una corona d’Avvento.
Nel contesto del terzo giorno, ci troviamo nel cuore di questo periodo di attesa. Tradizionalmente, la terza domenica d’Avvento è conosciuta come “Gaudete”, una parola latina che significa “rallegratevi”. Questo giorno segna un momento di gioia e speranza, poiché la celebrazione della nascita di Cristo è ormai vicina. Simbolicamente, la candela accesa in questo giorno è spesso di colore rosa, un segno di gioia, che si distingue dalle altre tre candele che sono generalmente viola, simbolo di penitenza e riflessione.
La prefazione al terzo giorno d’Avvento ci invita quindi a riflettere sulla gioia che ci pervade mentre ci avviciniamo al Natale. È un invito a rallegrarci non solo per l’imminente arrivo di Cristo, ma anche per le benedizioni già presenti nelle nostre vite. Durante questo giorno, i fedeli sono incoraggiati a vivere con gratitudine e ad aprire il loro cuore alla gioia che deriva dalla consapevolezza della vicinanza del Salvatore. La luce della terza candela è un promemoria del fatto che la luce di Cristo sta per entrare nel mondo, dissipando le tenebre e portando con sé pace e amore.
Questo periodo è dunque un’occasione per intensificare le preghiere, per avvicinarsi agli altri con gesti di bontà e per vivere nella speranza e nella gioia che solo la fede può offrire. Rallegrarsi in questo giorno significa abbracciare l’amore di Dio e condividere la gioia del Vangelo con chi ci circonda, preparando così il nostro spirito all’arrivo del Natale..
Antifona Terzo giovedi di Avvento
Terzo giovedi di Avvento
Tu sei vicino, o Signore:
tutte le tue vie sono verità.
Fin da principio ho conosciuto
dalla tua testimonianza che tu sei in eterno. (Cfr. Sal 118,151-152)
Colletta
La coscienza della nostra colpa ci rattrista, o Padre,
e ci fa sentire indegni si servire a te;
donaci la tua gioia e salvaci con la venuta del redentore.
Egli è Dio, e vive e regna con …
Prima Lettura Terzo giovedi di Avvento
Terzo giovedi di Avvento
Come una donna abbandonata e afflitta, il Signore ti ha richiamata
Dal libro del profeta Isaìa
Is 54, 1-10
Esulta, o sterile che non hai partorito,
prorompi in grida di giubilo e di gioia,
tu che non hai provato i dolori,
perché più numerosi sono i figli dell’abbandonata
che i figli della maritata, dice il Signore.
Allarga lo spazio della tua tenda,
stendi i teli della tua dimora senza risparmio,
allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti,
poiché ti allargherai a destra e a sinistra
e la tua discendenza possederà le nazioni,
popolerà le città un tempo deserte.
Non temere, perché non dovrai più arrossire;
non vergognarti, perché non sarai più disonorata;
anzi, dimenticherai la vergogna della tua giovinezza
e non ricorderai più il disonore della tua vedovanza.
Poiché tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo d’Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra.
Come una donna abbandonata
e con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore.
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?
– dice il tuo Dio.
Per un breve istante ti ho abbandonata,
ma ti raccoglierò con immenso amore.
In un impeto di collera
ti ho nascosto per un poco il mio volto;
ma con affetto perenne
ho avuto pietà di te,
dice il tuo redentore, il Signore.
Ora è per me come ai giorni di Noè,
quando giurai che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;
così ora giuro di non più adirarmi con te
e di non più minacciarti.
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace,
dice il Signore che ti usa misericordia.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 29
Terzo giovedi di Avvento
Ti esalterò, Signore, perchè mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa. R.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera è ospite il pianto
e al mattino la gioia. R.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. R.
Vangelo
Terzo giovedi di Avvento
Giovanni è il messaggero che prepara la via al Signore.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 7,24-30
Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle:
«Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto:
“Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero,
davanti a te egli preparerà la tua via”.
Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.
Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro».
Parola del Signore.
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