Presepi napoletani nelle chiese. Quali sono i migliori presepi napoletani da visitare durante il periodo natalizio? Ecco una guida utile grazie alla quale potrete riuscire a visitare tutti i più bei presepi napoletani.
I presepi nelle chiese sono un ricordo della nascita di Cristo. Cattura quel tempo e quel luogo con un’immagine, che fa sentire la gente più a casa durante il periodo natalizio.
Questa tradizione iniziò molti secoli fa, quando il cristianesimo si diffuse anche in Europa grazie a San Francesco Saverio nei suoi viaggi dall’Italia all’India, dove convertì numerose tribù indigene che non avevano mai visto nessun altro dio se non la natura stessa, prima di sentire i miracoli di Gesù dai nativi che incontravano lungo il loro viaggio.
Le prime prove documentate di rappresentazioni della Natività risalgono alle celebrazioni del Natale durante i tempi pagani, che erano usate dai cristiani in attesa del giorno della nascita che sapevano sarebbe seguito a questa festa che celebrava i Saturnalia o la festa del solstizio d’inverno.
In particolare, i presepi napoletani raccontano una storia molto antica e ricca di folklore.
Presepi napoletani: un po’ di storia
La storia dei presepi napoletani è una lunga e celebrata tradizione in Italia. La prima scena fu creata da Francisco Tacchini, un artista della città durante il periodo natalizio 1774-75 per il suo divertimento, per tenergli compagnia mentre lavorava alle commissioni in giro per la città – non decollò affatto finché qualcun altro non vide quanto potessero essere divertenti queste piccole rappresentazioni! Oggi se ne possono trovare migliaia in tutta Italia perché alle famiglie piace uscire insieme anche se sono lontane geograficamente.
La secolare tradizione del presepe napoletano è rimasta per lo più immutata, diventando parte integrante delle tradizioni natalizie di quella città. Forse è per questo che è diventato così famoso in tutta Italia? La via San Gregorio Armeno (conosciuta anche come “Via dei Presepi”) è stata chiamata così per le sue numerose carrozzine addobbate che sono fiancheggiate da varie attrazioni tra cui giocattoli e dolci per i bambini che tornano a casa dalle funzioni religiose durante il Natale.
San Gregorio Armeno è un tesoro dell’artigianato più bello di tutto il paese. Il museo offre ai visitatori l’opportunità di ammirare oggetti fatti localmente, come presepi e altre necessità domestiche che una volta erano necessarie per la vita quotidiana di ogni famiglia
San Gregorio Armeno fa luce su questi bellissimi oggetti con le sue mostre che cambiano continuamente e che sicuramente non solo deliziano ma educano anche!
Presepi napoletani nelle chiese: le prime testimonianze
La prima menzione di un presepe a Napoli appare durante il 1021. Il documento, o istrumento come viene chiamato, descrive che la chiesa di Santa Maria “ad Praesepe” è stata usata per secoli per ospitare i neonati e i loro genitori che aspettavano ansiosamente alla sua porta finché non fossero stati abbastanza grandi per badare di nuovo a se stessi. Ancora, un’altra testimonianza di presepi napoletani è presente ad Amalfi. La cappella del presepe ad Amalfi è una delle chiese più sacre d’Italia. Costruita su antiche rovine, testimonia la sua lunga storia e funziona ancora oggi come originariamente progettata dai monaci secoli fa.
I fratelli Giovanni e Pietro Alemanno sono i primi scultori conosciuti nella storia a creare sculture che sembrano persone. Lo fecero con il loro presepe, che era così realistico che aveva persino un angelo a cavallo!
La storia racconta di questi artisti italiani che riuscirono a fare figure di legno quando altre forme d’arte erano ancora considerate “nuove”. Il team di due uomini ha creato bellissimi pezzi per le chiese di tutta Europa – il loro capolavoro è quello che menzionato qui: Un presepio progettato specificamente per rappresentare la nascita di Maria a Betlemme attraverso gli occhi degli angeli visibili solo da vicino.
Nel 1612, lo scultore Pietro Belverte creò 28 statue per San Domenico Maggiore. È famoso soprattutto come falegname e scalpellino a Napoli, ma lavorò anche a questo progetto che avrebbe cambiato la sua vita per sempre: creare arte religiosa da far ammirare a tutte le persone che entrano dalle sue porte.
Il pittore e architetto italiano, San Gaetano da Thiene arrivò nel 1534. Fu uno dei tanti artisti che apprezzarono molto la bellezza della Basilica mentre lavoravano ad altre chiese in tutta Europa, tra cui la Cattedrale di Notre Dame a Parigi, in Francia.
Discendente da un nobile la cui famiglia aveva perso la sua fortuna a causa della guerra durante il pontificato tra il 1272-1289′ Papa Sisto IV gli affidò due importanti commissioni: progettare gli arredi per la Chiesa di Santa Maria Maggiore (Roma) e ricostruire il castello di Faenza, danneggiato sia economicamente a causa dell’epidemia di peste che lasciò circa il 60% di morti che per le perdite finanziarie subite quando l’imperatore Massimiliano I prese il controllo della regione Veneto senza permesso.
I presepi napoletani da non perdere
- Il presepe Cuciniello, attualmente esposto in un’intera sala a lui dedicata al Museo di San Martino è senza dubbio un capolavoro unico nel suo genere. Il presepe è stato realizzato componendo varie scene, chiamate scene madri tra le quali le migliori sono senza dubbio Natività e Taverna. Fausto Nicolini ha disegnato l’illuminazione naturale con le sue scenografie, mentre Luigi Masi ha dipinto sulla sua superficie al calar della notte il giorno della vigilia di Natale, per creare un momento indimenticabile catturato per sempre nell’occhio della mente; questo potrebbe essere quello che Gesù Cristo stesso potrebbe aver visto quando ha incontrato Maria poco prima della sua nascita!
- Un altro presepe di valore a Napoli è conservato nel Palazzo Reale, e può essere trovato in mostra alla Cappella Palatina. È uno dei tanti bellissimi esempi che compongono questa collezione del Banco di Napoli – una banca fondata da Carlo III proprio per opere d’arte come queste! La scena del presepe, oltre ad essere una rappresentazione iconica del Natale e della storia della Natività, è ricca di personaggi di tutti i ceti sociali. Le varie situazioni in cui si trovano i bambini durante questo periodo sono anche rappresentate vividamente in tutta questa bella pittura che mostra come può essere difficile ma non impossibile anche per loro, a meno che non lasciate che la vostra fede rinunci!
- Il Museo della Certosa di San Martino è un luogo per chiunque sia interessato a sapere di più su come sono nati i presepi napoletani. Qui si possono trovare ancora intatti alcuni incredibili esempi provenienti dai dintorni di Napoli così come oggetti fatti da altre culture che sono stati portati durante i diversi periodi in cui il cristianesimo si è diffuso in Europa e oltre!
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