Ogni anno il presepe San Pietro cambia la sua forma. E’ usanza oramai consolidata vedere esposto un presepe diverso ogni anno in piazza San Pietro. Il significato di questo presepe è simbolico e profondo. Il fatto che esso sia esposto in una così grande e importante piazza conferisce all’allestimento un potere simbolico ancora più forte di quello che potrebbe avere in qualsiasi altra collocazione.
Presepe San Pietro
In piazza San Pietro nel 2020 è stato inaugurato un presepe che ha fatto molto discutere. Si tratta di un’opera d’arte futuristica i cui soggetti hanno delle forme molto moderne, forse fin troppo per il pubblico di fedeli legati alla tradizione e ai classicismi.
Presepe San Pietro assume quindi un valore da non sottovalutare. Ogni anno, tutti i fedeli e i turisti che si recano a Roma per il periodo dell’Avvento potranno osservare questa manifestazione artistica di grande valore. Un presepe allestito e scelto con cura di anno in anno per lanciare un messaggio o comunicare vicinanza ad una cultura. Il significato di questo tipo di attività sta nella volontà della figura del Papa di dare spazio a diverse forme d’arte permettendo loro di manifestarsi su un palcoscenico molto importante.
Ma quali sono stati i presepi più discussi e amati mai presentati a San Pietro? Vediamolo insieme in questo articolo. Iniziamo dall’ultimo presepe San Pietro, quello presentato nel 2020 che non è stato affatto accolto in modo positivo dalla critica, passando poi per il presepe di sabbia del 2018 fino a tornare indietro al 2013 con il presepe napoletano.
Presepe San Pietro: alcuni allestimenti
Presepe San Pietro 2020
Come abbiamo già accennato, lo scorso anno è stato allestito un presepe che ha fatto discutere tantissimo la critica e i fedeli, ma gli stessi membri del pontificato.
La rappresentazione è in ceramica ed ha un aspetto futuristico molto spiccato. Per la prima volta in Piazza San Pietro è stata portata l’innovazione e non è stata accolta affatto bene.
Rispetto agli allestimenti degli anni precedenti, altamente figurativi e rassicuranti, questo presepe super moderno si discosta da tutto ciò che è stato sino ad allora.
Si tratta di una rappresentazione che risale agli anni ’70 circa che non ha nulla a che fare con la bellezza canonica delle classiche figure della natività.
L’opera è stata realizzata in ceramica Castelli da alunni e insegnanti dell’Istituto d’Arte “F. A. Grue”, attualmente una scuola statale attiva per il design (si può riconoscere la mano incerta dei giovani). È stata poi esposta in tre paesi tra cui Roma dove ha debuttato l’anno scorso prima di essere esportata anche in Israele!
Il presepe in questione sarebbe parte di una mostra che presenta anche 54 grandi sculture tra cui un rabbino ebreo su un lato; un astronauta di fronte a lui che è appena atterrato dallo spazio esterno con le stelle che li circondano entrambi – suggerendo il loro posto nel cosmo e contemporaneamente distinguendosi da esso durante questo periodo in cui gli umani stavano lottando per l’esistenza tra di loro anche prima che qualsiasi altra specie esistesse! Da un altro lato c’è l’accusa di morte dove le vittime aspettano la lama del boia.
Siamo strutturalmente e simbolicamente molto lontani dal presepe San Pietro classico a cui i fedeli sono abituati. In genere a Roma vengono presentate delle opere presepiali che incantano e emozionano all’unanimità i fedeli e i turisti. Si pensi ad esempio al presepe allestito nel 2018 realizzato in sabbia.
Presepe San Pietro 2018
Un sentimento già nuovo aleggiava durante la preparazione del presepe del 2018, noto come Sand Nativity.
Il “Sand Nativity” è una grande scultura di sabbia che è stata creata a Jesolo ed è lunga 16 metri, alta cinque e profonda sei. Gli artisti che hanno realizzato questo progetto erano quattro persone: Rich Varano (USA), IIya Filimontsev dalla Russia, Radovan Zivny dalla Repubblica Ceca mentre Susanne Ruseler ha fatto qualche lavoro anche da parte sua per la nazionalità olandese! Hanno lavorato insieme per completare un compito così immenso di creare qualcosa di bello dal nulla usando solo materiali naturali come terra, terra, argilla, acqua ecc.
Pareri contrastanti furono riservati anche per quest’opera d’arte.
Raggiungere la perfezione nella Natività non è un compito facile. Scolpire dettagli complicati come la culla di Gesù Bambino richiede grande abilità e pazienza, ma sono stati in grado di ottenere questo con la loro lavorazione dettagliata utilizzando materie prime uniche che si trovano solo sulle rive di Jesolo – sabbia dalle scogliere dolomitiche che si sbriciolano quando le montagne cadono a valle verso il livello del mare le acque scorrono su di loro anno dopo anno formando una fornitura infinita pronta per gli artisti attraverso secoli in tutto il mondo.
Presepe San Pietro 2013
Dal presepe futuristico del 2020 a quello in sabbia del 2018 vogliamo tornare a ricordare una rappresentazione più classica e tradizionale. Il presepe napoletano scelto nel 2013 che è stato ampiamente accolto e apprezzato da critica e fedeli.
L’opera, che si intitola “Francesco 1223 – Francesco 2013″ è stata realizzata e donata a Papa Francesco dal laboratorio “Cantone e Costabile” in co-donazione con il cardinale Crescenzio Sepe. La scena mostra sei pastori vestiti per i crimini della camorra invernale mentre aspettano il loro re; questa particolare opera d’arte assume un nuovo significato quando ci si rende conto che raffigura il racconto della nascita di Gesù (Giovanni 19).
Per guidare i suoi sforzi di promozione all’estero, l’Italia sceglie un’epoca che avrà la massima risonanza tra gli spettatori: I soli splendenti di Mario Diacono si riflettono sui campi di neve di montagna sui campi arrossati dalle ondate di calore estivo subito dopo la fine della messa serale di Natale il 25 dicembre.
Presepe San Pietro: Cosa si prevede per il 2021?
Presepe San Pietro 2021
Stando ad alcune indiscrezioni, sembrerebbe che per il 2021 si assisterà all’esposizione di un presepe peruviano.
Il tradizionale presepe della comunità di Huancavelica, in Perù, sarà esposto in Piazza San Pietro in questo periodo natalizio!
Le persone che vivono lì hanno creato queste bellissime opere per secoli e ora stanno portando il loro talento a Roma come parte di un concorso internazionale che cerca l’eccellenza tra gli artigiani di diverse culture in tutto il mondo.
Si tratta di una replica in scala reale del tipico presepe huancavelicano, composto da più di 30 pezzi meticolosamente realizzati da cinque artigiani esperti in iconografia. Questo diventerà un’attrazione centrale per i cattolici in pellegrinaggio e per i visitatori che desiderano vedere come ci si sente a casa durante il Natale!
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